esercizi per smettere di mangiarsi le parole

Mangiarsi le parole, 4 trucchi per smettere

Mangiarsi le parole: un brutto vizio da lasciarsi alle spalle

Quello del mangiarsi le parole è davvero un brutto vizio. Ed è più comune di quanto pensi.
La brutta notizia è che peggiora con l’età: più passano gli anni, più diventa difficile farsi capire.
La buona è che si può risolvere. E in questo articolo ti guido passo passo con 4 esercizi pratici per farti capire chiaramente quando devi parlare in pubblico.
Ti basterà un po’ di costanza e voglia di migliorare per cambiare radicalmente il tuo modo di comunicare.


Se preferisci vedere gli esercizi in azione, trovi anche un video sul mio canale YouTube intitolato “Mangiarsi le parole: 4 trucchi per farlo”, che ha superato le 130.000 visualizzazioni.


Perché succede: parlare velocemente e mangiarsi le parole

Chi parla troppo in fretta tende a mangiarsi le parole perché non dà il tempo ai muscoli del viso e all’apparato fonatorio di articolare bene ogni suono.
La velocità del pensiero è spesso superiore a quella delle parole: si parla troppo velocemente, ma così facendo si perdono pezzi per strada.
Il risultato? In aula, in ufficio o quando devi fare public speaking, le frasi diventano poco comprensibili.
È un’abitudine che spesso nasce da piccoli, magari mai corretta da chi ci stava accanto, e con il tempo si consolida.
Parlare velocemente e mangiarsi le parole non è una condanna: si può correggere con i giusti esercizi e un po’ di allenamento.


Come si formano le parole (e perché è importante articolarle)

Ogni parola che pronunciamo nasce da un suono emesso dalle corde vocali e modellato da labbra, lingua e palato.
Le vocali fonetiche – sette in tutto: i, é, è, a, ò, o, u – sono la base. Intorno a loro si costruiscono le sillabe, grazie alle consonanti.
Quando articoli bene ogni sillaba, il tuo discorso è chiaro. Ma se salti dei passaggi, se lasci cadere le finali o non dai energia ai suoni, rischi di mangiare le parole.

Ecco perché chi studia dizione lavora proprio sull’articolazione: per dare corpo, precisione e ritmo alle parole.
Anche se non sei un attore, qualche esercizio mirato può fare la differenza. Soprattutto se vuoi migliorare il tuo modo di parlare in pubblico.
Con un po’ di costanza e i giusti esercizi per non mangiarsi le parole, la chiarezza diventerà un’abitudine.


4 esercizi per non mangiarsi le parole

La buona notizia è che migliorare si può. Bastano pochi minuti al giorno per allenare articolazione, presenza e consapevolezza.
Questi esercizi per non mangiarsi le parole ti aiutano a rallentare, a prendere il controllo del ritmo e a coinvolgere meglio chi ti ascolta.
Funzionano sia se devi parlare in pubblico, sia nelle riunioni, nei colloqui o in una semplice chiacchierata tra amici.
Capire come non mangiarsi le parole è il primo passo per diventare più autorevole quando comunichi.
Non servono strumenti, solo la voglia di mettersi in gioco.

1. Rallenta: il primo passo per farti capire

Chi ha il vizio di parlare velocemente e mangiarsi le parole spesso lo fa senza rendersene conto.
Il pensiero corre, la bocca prova a stargli dietro… e le parole si accorciano, si impastano, spariscono.
Ma la voce non è un treno: non serve andare a tutta velocità. Anzi, rallentare è il primo vero esercizio di consapevolezza.
Quando abbassi il ritmo, guadagni chiarezza, controllo e presenza.
Che tu stia tenendo un discorso, affrontando un colloquio di lavoro o spiegando qualcosa a un collega, rallenta.
Ti aiuterà a scandire meglio ogni sillaba e a evitare di mangiarti le parole.

Se vuoi saperne di più su come affrontare un colloquio di lavoro, ascolta questo episodio Podcast.

2. Allena i muscoli del viso

Per non mangiarsi le parole, serve allenamento fisico.
Sì, hai letto bene: la voce passa anche dal corpo. Se i muscoli del viso sono pigri, il linguaggio diventa poco tonico e le parole perdono forza.
Il risultato? Una parlata poco chiara, poco espressiva, che lascia indietro sillabe e suoni.

Puoi cominciare con esercizi semplici: smorfie davanti allo specchio, movimenti esagerati di labbra, guance, mandibola.
Non devi sentirti ridicolo: è come fare stretching per la tua voce.
Bastano due minuti al giorno per attivare i muscoli che ti servono per parlare in pubblico con energia e precisione, senza rischiare di mangiarti le parole.

3. Scioglilingua: precisione e velocità

Gli scioglilingua sono ottimi alleati per articolare meglio e dire addio al vizio di mangiarsi le parole.
Funzionano perché uniscono concentrazione, controllo muscolare e ritmo.
Inizia lentamente, sillaba per sillaba, poi aumenta la velocità solo quando riesci a mantenere la precisione.
Alleni memoria, muscolatura facciale e prontezza.

Usali come una routine: uno al giorno, davanti allo specchio o in pausa caffè.
Nel tempo, ti accorgerai che il tuo modo di parlare sarà più chiaro, fluido e incisivo.
E sì, se ti stai chiedendo come non mangiarsi le parole durante un discorso o una presentazione, parti da qui. Ti tornerà utile anche per fare public speaking con più sicurezza.

4. Leggi ad alta voce (ma in modo attivo)

Uno degli esercizi per non mangiarsi le parole più semplici ed efficaci è leggere ad alta voce.
Ma non farlo in automatico. Leggi lentamente, scandendo ogni sillaba, come se stessi insegnando a leggere a qualcuno.
Per allenare davvero l’articolazione, prova a sillabare partendo dal basso verso l’alto, o da destra verso sinistra: così il cervello è costretto a prestare attenzione e non va in pilotaggio automatico.
Questo tipo di lettura stimola la coordinazione tra pensiero, articolazione e respiro.
Nel tempo, migliora la tua chiarezza espressiva e riduce il rischio di parlare velocemente e mangiarsi le parole, sia in pubblico che nella vita di tutti i giorni.

Resisti. Dedica un minuto al giorno per ognuno di questi trucchi e diventerai un public speaker.

Questo lo puoi fare da solo o con l’aiuto di un public speaking coach. Come vedi, niente è impossibile. Serve solo applicazione, costanza e buona volontà.


Tre scioglilingua per non mangiarsi le parole

Inserire gli scioglilingua nella tua routine quotidiana è un ottimo modo per migliorare la dizione e articolare meglio.
Non servono strumenti particolari, solo costanza e concentrazione.
Eccoli qui, pronti per essere messi in pratica:

  1. Trentatré trentini entrarono in Trento, tutti e trentatré trotterellando.

  2. Se l’arcivescovo di Costantinopoli si disarcivescoviscostantinopolizzasse, vi disarcivescoviscostantinopolizzereste voi come si è disarcivescoviscostantinopolizzato l’Arcivescovo di Costantinopoli?

  3. Apelle figlio di Apollo fece una palla di pelle di pollo. Tutti i pesci vennero a galla per vedere la palla di pelle di pollo fatta da Apelle figlio di Apollo.

Puoi trovarne molti altri online, ma anche solo con questi tre avrai modo di allenare memoria, ritmo, precisione e consapevolezza muscolare.
L’obiettivo non è recitare veloce, ma articolare bene.
Un piccolo impegno quotidiano che ti aiuterà a non mangiare le parole e a sentirti più sicuro quando devi parlare in pubblico.
Se ti alleni con costanza, il tuo cervello inizierà da solo a riconoscere ritmo e articolazione: è così che impari come non mangiarsi le parole, in modo stabile e duraturo.


Parlare con chiarezza è una scelta (e un allenamento)

Cambiare abitudine richiede tempo. Alcuni dicono 28 giorni, altri 66. Ma il punto non è il numero: è la costanza.
Un minuto al giorno per ciascuno di questi esercizi basta per iniziare.
Più li ripeti, più diventano naturali. Il tuo cervello inizierà a riconoscere le sillabe, il tuo corpo le sosterrà con più energia, e piano piano smetterai di mangiarti le parole.


Non serve talento, basta volontà.


Che tu debba parlare in pubblico, in riunione o semplicemente al bar con un amico, la differenza si sente. E si vede.


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