Imparare a prendersi cura di sé stessi è l’esercizio più importante durante il tuo percorso di miglioramento personale. Se dimenticato o preso con leggerezza, infatti, può far perdere il senso generale della vita. Saper prendersi i propri spazi, rispettando i propri ritmi, significa dare il giusto significato al momento presente che stai vivendo, unico ed irripetibile, a connetterti con il qui e ora della tua vita. Significa conoscersi in profondità per far emergere al meglio le tue qualità, le tue esigenze e realizzare i tuoi desideri.
Prendersi cura di sé stessi è una priorità
Pensa alle indicazioni in aereo in caso di emergenza: prima di soccorrere i bambini, è necessario che sia l’adulto a indossare la maschera dell’ossigeno per primo. Solo quando l’adulto è in condizione adeguate per farlo, può aiutare chi è più in difficoltà.
Al contrario, se non ci prendiamo del tempo per noi stessi e infiliamo nelle nostre giornate un’attività dietro l’altra, come se tutto fosse una costante perfomance a chi arriva primo e più in alto, si rischia il burnout. Ci si brucia.
Prendersi cura di sé in prossimità di una deadline
È vero, ci sono momenti nella vita in cui è necessario mantenere un ritmo sostenuto. Anche a me è capitato, più volte. Tuttavia, sia quando ero in tournée sia quando durante la pandemia ho iniziato a lavorare a questo progetto.
Mi sono accorto che il continuo performare non mi stava portando da nessuna parte.
Ho iniziato a prendermi del tempo per me, a fare delle pause. Ho capito che la qualità del tempo dedicata a ogni determinata attività è molto più importante della sua quantità.
A lungo andare, mi sono reso conto che quel passo era insostenibile, che rendeva difficile comprendere dove mi trovassi. Esistono persone tagliate per questi ritmi, ad esempio i capi di Stato o le persone che ricoprono posizioni di potere. Alle loro spalle, comunque, c’è sempre un sistema che li protegge. C’è un entourage che pianifica le giornate, le trasferte e ogni piccolo spostamento, il viaggio, le riunioni, il pranzo, i discorsi, la cena, l’hotel a cinque stelle.
Guida in 6 punti per prendersi cura di sé
Qui di seguito ti propongo sei modi concreti per iniziare a mettere in pratica questo esercizio di cura di sé stessi, per assaporare il tuo benessere fisico e mentale.
1 – Fai una lista delle cose da fare
Hai mai sentito parlare di to-do-list? Si tratta di mettere nero su bianco la pianificazione giornaliera, il giorno prima per il giorno dopo e aiuta a dare respiro alla mente e a smettere di procrastinare.
Tenere tutto nella testa, a lungo andare manda il cervello in tilt.
È un’operazione che richiede pochi minuti: appuntarsi la sera su un bloc notes o su una app del telefono ciò che bisogna fare il giorno dopo, aiuta a vivere la giornata con più tranquillità. Di fatto, ogni risultato raggiunto è come una pacca sulla spalla, un incoraggiamento quotidiano.
Non bisogna annotare solo le attività lavorative. Anzi, è importante crearsi uno spazio di tempo dedicato anche al tempo libero, a quelle pause che danno qualità alle ore della giornata. Per esempio, la mia preferita è quella dedicata alla meditazione appena sveglio.
Per chi fa public speaking, questa pratica è molto simile alla scrittura della scaletta del discorso da imparare. Diventa un supporto concreto non solo per la memorizzazione di ogni step del discorso, ma anche un modo per interiorizzare con creatività e personalità ogni passo del ragionamento da esporre. Così la to-do list, la lista delle cose da fare, è quel trucco che rende più fecondi gli impegni della giornata. Se vuoi ottimizzare le tuo to-do-list ti suggersico il famoso Metodo Pomodoro. Io lo pratico spesso e posso assicurarti che funziona!
2 – Pratica un hobby per prenderti cura di te
Dedicare del tempo, settimanalmente o giornalmente, a un’attività che ti piace ha due vantaggi:
- portarti fuori dall’ambiente lavorativo
- metterti interamente al centro della tua attenzione, di prenderti cura di te anche da un punto di vista emotivo e mentale.
Alcune attività, come il nuoto, il teatro o le arti marziali, che ho praticato nel tempo, nel momento in cui le pratichi sono totalizzanti. Ti costringono a rimanere in un’azione che non permette di pensare all’email che devi mandare il giorno dopo o alla cena che devi preparare. Le arrampicate indoor sono un altro esempio di questo tipo: così come mi ha raccontato un mio cliente istruttore di climbing, infatti, quando sei in parete non puoi pensare a null’altro. Altrimenti cadi.
Ciò vale per qualsiasi cosa, dal praticare uno sport, lo yoga, il cucinare, suonare uno strumento, al dipingere. In tutti questi casi, l’hobby diventa anche un modo per crearsi nuove amicizie e per praticare una rottura dalla routine, per uscire dalla propria comfort zone.
Il mio attuale hobby è essere parte del Center Berlin Toastmaster, un club di appassionati di public speaking.
3 – Prenditi una pausa dai social media
Siamo tutti con il cellulare in mano, quando non è il monitor di un computer. Le foto delle persone che leggono sui mezzi pubblici sono diventate l’esempio di una cosa rara. Quando non sappiamo cosa fare, in automatico prendiamo in mano il telefono e iniziamo a scrollare l’infinito elenco di immagini o video che ci propongono i social media.
Ecco, anche a discapito di chi come me utilizza le piattaforme social per lavoro, per cominciare a prenderti cura di te è necessario pianificarsi delle sacche di libertà. Per un’ora al giorno, una sera, per un giorno intero: liberati dalla ricerca di stimoli continui, alcuni dei quali sono sì divertenti, ma – diciamocelo pure – sono anche poco edificanti.
Mettere il telefono da parte per un tempo circoscritto diventa anche un esercizio per uscire da certi automatismi che svuotano il senso delle nostre azioni. In fondo, anche se stai aspettando il bus o un cliente in ritardo, talvolta è meglio guardarsi attorno invece che riportare lo sguardo in basso verso il telefono. Uscire dalla comfort zone è di fatto un’attività di scoperta.
4 – Impara a dire di no
Ci sono proposte che non sempre ci risultano interessanti, ma a cui diciamo di sì pur di evitare conflitti o per assecondare il partner, gli amici, o i colleghi. Sul lungo periodo, questi sì fanno male.
Quest’anno, ad esempio, per il mio compleanno ero in Portogallo. Ospite a casa di amici, avevamo organizzato una bellissima serata intorno a un tavolo, una cena squisita, una compagnia brillante. Dopo la cena, gli altri avevano intenzione di uscire per festeggiare il carnevale e fare l’alba – ho fatto l’attore per molti anni, mascherarmi a carnevale non mi è mai piaciuto. In modo assertivo, ho comunicato loro che preferivo concludere la serata per potermi poi godere la mattinata.
Cosa è successo? Semplicemente ho detto sì a me stesso, non mi sono fatto la violenza di accettare una proposta che mi stava stretta e mi avrebbe rovinato la serata. Gli amici hanno tutti compreso la mia posizione e, anzi, hanno apprezzato la mia sincerità.
Se vuoi qui puoi trovare 10 esempi di comunicazione assertiva.
5 – Dormi a sufficienza
Dormire ci ricarica, fa bene al cuore e fa bene alla mente. Ognuno di noi ha bisogno per il proprio benessere di un certo numero di ore di sonno.
Io ad esempio per stare bene il giorno dopo ho bisogno di 7-8 ore di sonno. È vero, esistono persone che riescono a dormire anche solo 4-5 ore per notte, ma sono un’eccezione. Si tratta soprattutto di una questione di bioritmi: metà della popolazione segue un bioritmo allodola e metà segue il bioritmo gufo. Gli allodola alle 5 del mattino sono già pronti per saltare in piedi, i tipi gufo invece stanno meglio di notte. Seguire il proprio bioritmo, come la ricerca medica ha dimostrato, migliora le prestazioni fisiche, emotive e intellettive.
In entrambi i casi è importante curare l’igiene del sonno: ad esempio, la sera non cenare troppo tardi, limitare l’uso di alcool e non passare troppe ore a guardare serie televisive.
Anche avere una morning routine aiuta ad avere maggiori energie da impiegare durante l’arco della giornata.
6 – Pratica la gratitudine
Kurt Vonnegut, l’autore del celeberrimo Mattatoio n. 5, è anche famoso per i suoi commencement speech, i discorsi tenuti al termine dell’anno accademico ai laureandi. Tra i suggerimenti dati ai giovani che si affacciavano al mondo del lavoro e della vita adulta, il principale era quello di rendersi conto della felicità.
Quando siete felici, diceva, fateci caso.
Praticare la gratitudine ha la stessa valenza. Prendersi ogni giorno dei momenti per dirsi “io sono fortunato”, ci connette con il nostro essere più profondo. Sono grato per avere una casa (vale anche se si è in affitto), per avere degli amici, per avere dei vestiti, per avere la possibilità di migliorarmi, per vivere in una democrazia, anche se con i suoi limiti e i suoi peccati. Ognuno può aggiungere la sua cosa per cui essere grato.
Imparare a dire “sono grato” è un esercizio spirituale, ci fa uscire dalla dimensione materiale e ci collega con l’universo.
Il life coach è una guida per chi ha deciso di prendersi cura di sé
Quando faccio coaching, sia con percorsi individuali sia in team con le aziende, è questo il vero nocciolo della scoperta: arrivare alla parte più profonda di sé. È trovare il piacere di fare le cose. Se fai il viaggio della vita di corsa e solo per dovere, perché questo è il modello che la società offre, infatti, rischi di farti male.
È molto più bello trovare il giusto bilanciamento, il cosiddetto life balance, ma di questo te ne parlerò in un prossimo articolo.
Ricorda: prendersi cura di sé è una priorità, una necessità per il proprio benessere. È un lusso alla portata della tua mano.
PS
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